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al testo di Dereck Louvrilanm
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- Se non hai altro da fare, io ti consiglierei di fare altro. Dice, sporgendosi dalla nota che altro non era se non colletta di suoni. Così la nota grave mantiene il timbro della voce, la sua, ricca di tendini. Tesi, fuoriusciti tirando le cuoia. Tese, mano a mano da qualche parte lo spirito compresso lentamente si distende. Dalle mani alzate, ricordo, l’intenzione. Di farsi guanti del mio sangue - non se ne parla nel ricordo stesso: nè con la lingua dei conciai, nè per confonderle con la preghiera. Più di un voto, come d’altro canto voi. Lettori, stranieri per poco, poi clandestini: così vi avverto. Fermo restando che mai si capisce compiutamente un altro e mai ogni altro appare uguale io per adesso. Per un momento può bastare la condiscendenza (quasi a dire). - E qui mi abbandono risposi allo stesso tempo per altro.
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